la voce dell'arte infanziaIl laboratorio La voce dell'arte, che si è svolto nei giorni di 28/29/30 gennaio 2014, è un mini percorso che vuole dar voce alle opere d’arte, quadri che all’apparenza potrebbero sembrare muti agli occhi di un bambino delle scuole dell'infanzia, ma che in realtà sono nati per raccontare, cantare e sussurrare una storia.

Il bambino dopo aver ascoltato la storia di Matteo, topolino appassionato d'arte, realizza con metodo "munariano", un piccolo topo che interagirà con due dipinti relativi a Van Gogh e Klimt per poi scoprire che la sua vita cambierà e si tingerà dei colori da pittore.

I bambini, quindi, daranno sfogo alla propria creatività e immaginazione realizzando un dipinto che farà da sfondo alle mille storie che di volta in volta inventerà con il suo piccolo topino.

Durante il percorso si ascolteranno mediante una ascolto cooperativo e rispettoso tutti i bambini che saranno liberi di esporre le loro impressioni, i propri desideri le proprie attitudini, i propri sogni.

GALLERY "LA VOCE DELL'ARTE"
Scuola dell'infanzia

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filalibroDopo lo splendido evento di MusicaStrocca tra le stelle si è voluto dare continuità al percorso intrapreso con alcune scuola di Palermo attraverso il laboratorio Filalibro.

Utilizzando il CD delle filastrocche di Massimiliano Maiucchi, accompagnato dal musicista Alessandro D'Orazi, i bambini hanno realizzato partendo dalle proprie paure ancestrali un personaggio di fantasia chiamato “Cacciapaure” che  riesce a mandare via le paure entrando e uscendo da un libro fantastico.

Il laboratorio ideato dall'artista/illustratore Santo Pappalardo usa materiali semplici quali colla, colori e cartoncini che sapientemente utilizzati dalla fantasiosa attività creativa che possiede ogni bambino sono diventati arte della storia delle loro paure.

GALLERY "FILALIBRO"
Scuola I.C. A. Gentili-Pitrè (Palermo)

 

Scuola Opera Pia Istituto S. Lucia (Palermo)

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la voce dell'arteTutti noi, compresi i bambini se passiamo velocemente davanti a un quadro, non riusciamo a raccoglierne il messaggio ne a scrutarne le sfumature, ma se ci fermiamo un attimo a osservarlo possiamo ascoltarne la voce e le emozioni che l’artista avrebbe voluto trasmettere.

Dietro ogni opera d’arte c’è un messaggio, una storia, parole che solo chi si ferma a guardarle con attenzione può ascoltare. La voce dell’arte è un laboratorio molto attento ai dettagli, è un percorso fatto di riflessioni e valutazioni visive e non; dove i bambini dopo aver ascoltato varie storie su personaggi che scoprono l’arte e cosa voglia dire la parola museo, giocano e si divertono con forme, colori ed emozioni.

I gruppi di lavoro, si sono ritrovati davanti a cinque grandi opere d’arte conosciute e cinque grandi nomi di artisti, hanno imparato ad osservare i dipinti e ne hanno estrapolato i colori, le forme e persino le emozioni.

Con grande stupore, l’attenzione dei particolari, nei bambini spesso è molto più scrupolosa dei grandi. La cosa più interessante è che in tutto il percorso abbiamo utilizzato la metodologia ludica e della narrazione, che sta al centro del metodo di Scuola Ludens, in questo modo i nostri piccoli critici hanno imparato a leggere un’opera d’arte attraverso il gioco.

 

GALLERY "LA VOCE DELL'ARTE"

 

GALLERY "LA VOCE DELL'ARTE"
D.D. Bonagia - Palermo

 

GALLERY "LA VOCE DELL'ARTE"
ICS Alberigo Gentili - Plesso G. Pitré - Palermo

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di tutti i coloriI colori sono parte integrante della vita e della personalità dei bambini, per loro è facile comprenderne il linguaggio, nella loro mente è impossibile immaginare un mondo senza di essi.

Con questo laboratorio composto da giochi, attività manuali, storie colorate e personaggi come il camaleonte che sui colori è specializzato, abbiamo sottolineato l’importanza dei colori nella nostra vita quotidiana.

Abbiamo riflettuto sulle sfumature dei colori e sul messaggio visivo che portano giornalmente ai nostri occhi, toccando le nostre emozioni.

Quanti colori! Quante sfumature ci sono attorno a noi, anche la nostra classe è piena di colori, i cartelloni colorati, le illustrazioni dei libri che guardiamo, gli indumenti che indossiamo, il parco, casa nostra, sembrano tantissimi, e invece abbiamo scoperto con i bambini che tutti i colori hanno origine dai tre colori primari.

Ognuno dei piccoli artisti, ha quindi portato a casa la Stella dei Colori, una bussola per ricordare come si ottengono i colori secondari mischiando i primari.

Un laboratorio che ci ha fatto anche immaginare un mondo senza colori, solo bianco e nero, tutto grigio o tutto rosso; impossibile da accettare! Il mondo è coloratissimo, soprattutto quello dei bambini.

GALLERY "DI TUTTI I COLORI"
Scuola "R. Pilo" Palermo

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Nei giorni scorsi l'autore torinese Pino Pace ha incontrato i bambini e ragazzi delle scuole e delle biblioteche di Palermo e Provincia che gli hanno posto tantissime domande sui suoi libri.

Ci fa piacere condividere alcune domande e soprattutto le risposte di Pino Pace.

Ma i gelatai di cui tu parli Prospero e Olga sono veri? Esistono? D.D. Maneri – Palermo

Si, i due gelatai sono veri, le gelaterie sono vere, ma l'ingrediente fondamentale è che ci sia un conflitto per cui mi sono inventato i personaggi di Prospero e Olga. Gianni Rodari infatti diceva “...cosa succederebbe se...”allora mi sono chiesto proprio questo cosa succederebbe se due gelatai cominciassero a litigare fra di loro?

Ad essere sincero, solo la personalità di Olga esiste, infatti è una mia ex compagna di scuola che vestiva e si comportava proprio come la protagonista del mio Esaggelato.

Nino FerraraLe domande dei bambini sono sempre molto interessanti. La prima cosa che un bambino chiede incredulo: "Davvero sei uno scrittore?". "Sì, certo – risponde Aantonio Ferrara – ho pubblicato più di 50 libri per ragazzi, alcuni tradotti in diverse lingue!".

"Ma allora – continua il bambino curioso – se sei un vero scrittore: com'è che sei ancora vivo?". Allora Nino (così lo chiamano i suoi amici e quindi i suoi lettori), da buon campano fa gli scongiuri, facendo con le mani il segno delle corna, risponde che non tutti gli scrittori sono defunti ma che la maggior parte è viva e vegeta come lui in quell'istante.

Ecco in genere la sequenza delle domande più ricorrenti "Come fai a scrivere così bene?", "Perché scrivi libri?", "Per chi li scrivi?", "Come fai?", "Da dove parti?"

"Insegnare a vivere. Si tratta di permettere a ciascuno di sviluppare al meglio la propria individualità e il legame con gli altri ma anche di prepararsi ad affrontare le molteplici incertezze e difficoltà del destino umano".

Edgar Morin

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