Trasformare un libro in teatro portatile, raccontare storie fatte ad arte. Un percorso che nasce presso l’Università di Firenze e che ha dato vita ad eventi di micro teatro: “Il Teatro mignon è una forma di teatro educativo che si sviluppa fra poche persone. Mignon sono le storie raccontate, piccolo è il numero degli attori, semplice il materiale e le scenografie che vengono utilizzate, molto contenuto il numero degli spettatori, breve il tempo di presentazione.
Come usare i giochi nella pratica educativa? L’idea che sta alla base del percorso che proponiamo è legata ai concetti di stimolo narrativo e di produzione narrativa. A cosa servono le storie e a cosa ci fanno pensare, come vivere la pratica educativa in modo giocoso.
Una serata all'insegna della narrazione attraverso il grande gioco dell'arte. Un muro sporco, un tombino, una macchia d'umidità, una fotografia fuori fuoco, si trasformano in storie, grazie all'intervento di due artisti, che amano raccontare il mondo ai bambini in modo semplice.
I primi ospiti della Tribù del Gioco, sono Alessandro Sanna e Massimiliano Tappari, artisti che da anni sperimentano percorsi divergenti con i bambini, alla ricerca di narrazioni “altre”. Il laboratorio che presentano a Palermo, realizzato con tre classi della Scuola Amari-Roncalli, mette in gioco gli errori. Dopo tre giorni di attività, il pomeriggio di giorno 11 sarà allestita una mostra con i lavori dei ragazzi-artisti.
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Entrambi usano la penna, la matita, il foglio, la tela, quindi un mezzo quasi identico ma differente nell'approccio con l'utente finale dell'opera sia pittorica che letteraria, il laboratorio si innesca in queste due modalità di fare arte, e cerca, insieme ai bambini, di trovare il tratto che li accomuna. A Noto durante il Festival della cultura per ragazzi, abbiamo proposto il percorso STORIE A SOQQUADRO, leggere un'opera d'arte e trasformarla in un libro illustrato. I bambini hanno osservato, amato, raccontato, smontato e rimontato il quadro “La Camera” di Van Gogh. Hanno conosciuto l'artista, compreso le sue difficoltà e fatto proprio il messaggio che dal suo quadro né è scaturito. Su un foglio hanno trasformato, raccontato e trascritto il sentimento affiorato dallo sguardo, della storia nascosta in esso, con l'aiuto ad approcci letterari differenti e metodi di scrittura creativa diversi, dalla poetica immediata dell'haikù, all'anagramma, al racconto della storia in senso lato, fino ad utilizzare semplici giochi con le parole. Infine hanno smontato e ritagliato più copie del quadro, rielaborandolo per trasformarlo nelle illustrazioni del proprio racconto, creando un dipinti nuovi che raccontano altre storie, altre emozioni nate dalla loro esperienza. Grazie al Festival Volalibro e alla sua direttrice artistica Corrada Vinci, abbiamo incotrato i bambini delle scuole:
Tutto il loro lavoro si trasformerà in un libro che presto presenteremo a Noto durante una festa in cui ci ritroveremo insieme con l'arte e la cultura. Qui sotto intanto due pagine del libro...
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