animare la lettura rosolino piloAnimare la lettura: “Il grande libro degli Sgnuk” di Guido Sgardoli (incontro con l'autore).

Il libro degli Sgnuk è uno dei primi libri di Guido Sgardoli, è un racconto che si fonda sui tre caratteri fondamentali del comico: di situazione, di azione e di linguaggio.

"Yundig è un ragazzo danese, un po' sovrappeso, affetto ed afflitto da pronuncite e quattrocchite. I suoi squallidi genitori lo deridono e insultano in continuazione e l'unica persona che sembra volergli bene è il nonno, che prematuramente muore trovato dentro il bidone della spazzatura. Dopo questa grave perdita Yunding, a casa del nonno, trova per caso un libro che parla degli Sgnuk: (Perché non possono esistere gli Sgnuk in questo mondo così strano?). Non sono folletti o gnomi o elfi né fantasmi, ma esserini pressoché invisibili e inafferrabili che un po' ricordano gli Sgraffignoli della famosa saga di Mary Norton, capaci di esaudire qualsiasi desiderio! Yundig inizia così una caccia sfrenata e per evitare di essere rinchiuso nella Grande Casa dei Matti deve catturare uno Sgnuk. Riuscirà nella sua impresa? Dipende dal punto di vista, dipende se veramente trovare uno Sgnuk gli cambierà la vita"

Gli alunni delle classi prime medie dell'I.C. Federico II/Archimede dopo aver giocato con il libro alla ricerca del vero significato della parola SGNUK e essersi soffermati a cosa vuol dire Punto di vista; (cosa può cambiare nella vita di ogni giorno: guardare gli avvenimenti, il prossimo, ciò che accade nel mondo da differenti punti di vista).

Hanno incontrato l'autore Guido Sgardoli e gli hanno posto infinite domande sia sul suo lavoro sia sul suo punto di vista:

Raccontaci del tuo mestiere di scrittore, come hai iniziato?
«Io ho sempre amato il disegno e il fumetto fin da piccolissimo. Prima ancora di imparare a scrivere, io disegnavo e molto, Il passo successivo è stato di farmi narratore, per curiosità, per prova. La passione è diventata lavoro una decina d’anni fa, quasi casualmente, ma non ha smesso di essere prima di tutto una grande, sentita passione».
Quale è stato il primo libro che hai letto?
A parte qualche fiaba, di narrativa credo Il Richiamo della Foresta. Al primo colpo avevo già individuato il mio genere: animali, viaggio e avventura. Avevo una decina d’anni. Scrittore e medico veterinario».
È possibile conciliare le due cose?
«Certo, e vorrei continuare così. Se penso alle persone che devono fare per necessità lavori che non amano o che detestano io mi sento doppiamente fortunato. Faccio due lavori - e ancora mi stupisco a chiamarli così perché sono due grandi passioni - e ho l'opportunità di farli entrambi. Una doppia soddisfazione, sono un uomo molto fortunato ».
Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
«Curiosa e insaziabile. Ci vuole moltissima curiosità per indagare le storie, sia come lettore che come scrittore. La curiosità è l’inesauribile molla che ti spinge a cercare, a non accontentarti, a sperimentare a guardare le cosa da punti di vista differenti, a coglierne i tratti, le flessioni i sentimenti che ti lasciano per farli diventare storie e quindi libri. E dunque è insaziabile».
Leggere fa bene? E perché?
«Forse leggere non salva la vita (però in qualche caso deve averlo pure fatto), ma può dare una mano in molti campi. Anche nella vita di tutti i giorni. Se vogliamo essere liberi, o quantomeno tendere ad esserlo, a ragionare con la nostra testa, dobbiamo avere gli strumenti per decodificare quanto ci accade intorno, per capirlo e interpretarlo. Leggere bene ci aiuta a valutare, a dubitare, a ragionare sulle questioni che viviamo».

 

GALLERY "ANIMARE LA LETTURA"
I.C. Federico II (Archimede) (Palermo)

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Pubblicato in A scuola

"Insegnare a vivere. Si tratta di permettere a ciascuno di sviluppare al meglio la propria individualità e il legame con gli altri ma anche di prepararsi ad affrontare le molteplici incertezze e difficoltà del destino umano".

Edgar Morin

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