A lezione di Reale e Virtuale

Bambini e adolescenti tra social network, gamification e cyberbullismo.

L'esperienza di Luigi Ballerini e i giochi di Carlo Carzan per riflettere insieme su una reale educazione ai social network, al virtuale e al corrispondente mondo reale. Pensato per gli adulti che lavorano e vivono tra i bambini e gli adolescenti

12 Maggio 2016
Teatro Biondo Palermo (Sala Prove)
Ore 16.00/19.00

Luigi Ballerini e Carlo Carzan
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L'incontro

La vita dei nostri figli dei nostri alunni si divide fra online e offline, due mondi distinti, con proprie regole, logiche, caratteristiche e comportamenti. Le ricerche dicono che passano in media sette ore e mezza della loro giornata dentro lo schermo, ossia fuori dal mondo originario che è stato ribattezzato offline, quasi a porsi in secondo livello rispetto all'online. Con i giochi e le attività di Carlo Carzan e lo psicoanalista Luigi Ballerini si affronteranno i temi del linguaggio e l'affascinazione dei social network sui bambini e gli adolescenti.

Luigi Ballerini

Videointervista - Mare di Libri 2015 - Viola Sofia e Francesco della Redazione Ragazzi intervistano Luigi Ballerini, autore di "Io sono Zero" e ospite dell'edizione 2015 del festival.

I Contenuti

Il virtuale dei social affascina ragazzi e adulti perché sembra mantenere tre grandi promesse:
1) che ci sia sempre qualcuno lì pronto ad ascoltarti
2) che si possa sempre essere altrove
3) che non si sia mai soli.
Ovviamente le tre promesse hanno una realizzazione illusoria... i ragazzi di oggi non possono non fare i conti con la tecnologia, ma non ci si può limitare a una pura posizione di controllo o negazione: la sfida col virtuale viene vinta nel reale. Un incontro per riflettere insieme su una reale educazione ai social network, al virtuale e al corrispondente mondo reale. Scopriremo come il gioco è diventato gamification, azione pervasiva dentro i social network, e come può diventare una ricchezza e uno strumento di crescita.

Gli argomenti trattati

Abbiamo identificato sei differenti caratteristiche che possono essere trattate in ambito educativo, formativo e scolastico.

  • Identità virtuale

    Cellulare in tasca nello zaino, frequentazione dei social network, navigazione libera in rete.

  • Il fascino del virtuale

    Il successo di Facebook nei bambini e nei ragazzi soddisfa un bisogno primario?

  • Cyberbullismo

    Sempre più spesso i soprusi succedono anche nello spazio virtuale dei media digitali.

  • Famiglia e social

    La tentazione di tenere tutto sotto controllo.

  • Gamification

    Come il gioco può diventare una ricchezza e un alleato per l'educazione dei più giovani.

  • Linguaggi multimediali

    Comunicare via chat e messaggi, un nuovo modo di scrivere.

Palermo 12 Maggio 2016

TEATRO BIONDO
Sala Prove

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Adesso!

Relatore Luigi Ballerini

Ha studiato e vive a Milano dove opera come psicoanalista.

Biografia

Si è formato alla scuola di Giacomo Contri, fondatore e presidente della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud. Giornalista pubblicista è editorialista per Avvenire e prepara articoli per IlSussidiario.net sulle tematiche scuola/educazione/giovani. Collabora con Il Sole 24Ore per la tematica lavoro. Ospite opinionista ed esperto in numerose trasmissioni televisive (TGcom24, RAIGulp, Canale5) e radiofoniche (Radio24, RAIRadio3). Si occupa da molti anni di tematiche relative all'infanzia e ai giovani, incontrando genitori, ragazzi e insegnanti nel suo studio professionale così come presso scuole e centri cultuali. Svolge attività di supervisione in molte scuole lombarde. Scrittore, pubblica libri di narrativa per l'infanzia e per adulti. Tiene seminari di scrittura per bambini, bambine e ragazzi nelle scuole, dalle elementari ai licei. Un suo libro è stato insignito del White Raven Award 2009 e nel 2014 ha vinto il Premio Andersen per il miglior libro età 9/12 anni.

Tre domande a Luigi

  • Ti è mai capitata una domanda ‘scomoda’ o difficile come solo i bambini sanno fare?

    Le domande dei bambini non sono mai scomode o difficili, sincere sì. Non si fanno scrupoli, loro; chiedono tranquillamente quanto guadagno coi miei libri, se per scrivere trascuro la famiglia, sei i miei figli mi leggono e mi apprezzano, se ho mai scritto una storia che non mi piace, se ho mai copiato un libro da un altro autore, se mi arrabbio quando sbaglio la grammatica. E io rispondo volentieri, senza finire di stupirmi della loro libertà e della loro curiosità.

  • Cosa non deve mancare mai in un libro?

    In un libro ritengo non debba mai mancare la storia. E’ lei il cuore della narrazione, il centro attorno a cui i personaggi e gli ambienti prendono vita. Che sia lunga una vita o duri solo mezz’ora la storia porta i contenuti, svela le dinamiche dei protagonisti, propone idee e soluzioni.

  • Come psicoanalista pensi che sia importante l’identificazione nei protagonisti di un libro?

    È importante, ma non necessaria. Credo che abbiamo molto sovrastimato la questione dell’identificazione. Il vero legame in realtà non è col personaggio in sé, ma con le sue questioni. Un valore della letteratura per il bambino, ad esempio, è poter scoprire che da qualche parte nel mondo, non foss’altro che in un libro, esiste o è esistito un altro bambino come lui alle prese con le stesse questioni. Può essere la nascita di un fratellino, il non saper giocare a calcio, il sentirsi escluso dal gruppetto degli amici, l’innamorarsi di una bambina, la soddisfazione di essere bravo a scuola o il dispiacere di un brutto voto. Per questo i libri per i giovani sono così delicati, oltre che importanti: essi pongono non solo le questioni, ma indicano anche soluzioni su cui i lettori personalmente mediteranno.

Luigi Ballerini

Il Ludomastro Carlo Carzan

Scrittore e autore di giochi. Si occupa di formazione per docenti ed operatori ludici, di laboratori con i bambini, di animazione alla lettura.

Biografia

Nella sua vita ha realizzato già un sogno, lavorare giocando, anzi facendo giocare gli altri. Ha dato vita a “Così per Gioco” la prima ludoteca palermitana per ragazzi, ed a tantissime iniziative ludiche sin dai primi anni novanta. Crede profondamente nel gioco come strumento di crescita e di formazione e negli ultimi anni si è specializzato nella didattica ludica e nell'animazione alla lettura, cioè in metodologie didattiche non frontali, perchè convinto che si può imparare giocando. Nel 2009 ha vinto il premio Andersen per la promozione della lettura con l’Ass. Così per Gioco, per la grande qualità dell'offerta formativa e laboratoriale.

Tre domande a Carlo

  • Ti fai chiamare Ludomastro, perché?

    É un “titolo” che mi ha donato il mio amico Simone quasi vent'anni fa, ed è legato alla mia passione per il gioco. In realtà il mio lavoro di Ludomastro ormai attraversa tre passioni, quella per la scrittura, quella per la lettura e quella per il gioco. Queste passioni s'intrecciano e si alimentano tra loro, creando movimenti, relazioni e reazioni a catena, stimolando quotidianamente la mia creatività.

  • Perchè inventare giochi? A cosa serve?

    Inventare giochi è un pretesto per allenare la mente alla memoria, all'attenzione e alla concentrazione, per attivare i processi cognitivo-motivazionali, la logica, il pensiero e il ragionamento, la creatività e le relazioni visivo-spaziali-temporali.

  • Da cosa nasce la vostra proposta?

    La nostra proposta nasce per offrire un metodo di lavoro, strumenti e conoscenze per stimolare e allenare il nostro cervello con continuità. I bambini come i ragazzi , (ma anche gli adulti) possono imparare a entrare in contatto con quella parte della loro mente, in cui albergano le proprie capacità progettuali, decisionali, creative e operative, ma anche quelle emotive. Tutte queste necessitano di un continuo affinamento, potenziamento, ripensamento e miglioramento.

Carlo Carzan

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Il metodo Scuola Ludens

Leggere, giocare, creare, inventare è la nostra passione e fortunatamente anche il nostro lavoro.
Al centro di questo percorso abbiamo posto sempre l’infanzia e l’adolescenza, e ancor di più oggi,
dopo più di vent’anni di esperienza, desideriamo confermare il nostro investimento per il futuro.

Educare al gioco e alla lettura, un‘idea metodologica

Ci occupiamo di animazione alla lettura e di gioco da più di vent’anni, oggi abbiamo deciso di guardare oltre, trasfromare la nostra offerta in un metodo formativo che integri educazione al gioco e alla lettura. Un metodo pensato per gruppi di bambini e ragazzi con priorità all’ambito scolastico, ma utilizzabile anche in altri ambiti/luoghi educativi, come le biblioteche, i centri gioco, i centri aggregativi, le ludoteche.

Proponiamo una modalità di lavoro particolarmente coinvolgente ed efficace, attraverso la condivisione di pensieri, regole, situazioni e sentimenti, la collaborazione in un compito specifico. Tutto fortemente compreso dentro una sovrastruttura metodologica che mette al centro del nostro lavoro il gioco e la narrazione, i giochi e i libri.

Per saperne di più

  • Che tipo di approccio utilizza il metodo Scuola Ludens?

    Un approccio multidisciplinare, per fa si che i bambini/ragazzi acquisiscano più facilmente le competenze, grazie al fatto che il cervello è attivato in tutte le sue facoltà e modi di espressione. Un coinvolgimento non solo cognitivo, ma che investe la sfera fisica, emotiva, relazionale.

  • Che ruolo hanno gli educatori?

    La forza della narrazione, della lettura, del gioco si trasforma in valore aggiunto educativo e di crescita, grazie anche alla consapevolezza e la formazione degli educatori.

  • Cosa propone di diverso dagli altri metodi?

    Il gioco e la lettura vivono in un luogo protetto, dove metterci alla prova, dove possiamo sbagliare senza dover cedere allo sconforto, dove possiamo rafforzare le relazioni con gli altri, ma soprattutto: credere in noi stessi, riuscire a imparare in modo autonomo e sereno, non vincolati da una valutazione costante delle nootre capacità, possiamo vivere il “processo” senza essere esclusivamente orientati al “prodotto”.

Crescere con i bambini e i ragazzi